La città che sale

Stando a quanto riportato sul sito GENOVA MERAVIGLIOSA – rigenerare geNOVA, la funivia che collegherebbe la Stazione Marittima a Forte Begato sarebbe “pensata per avere una doppia valenza: da un lato un’attrattiva turistica e dall’altro una funzione di sistema di trasporto pubblico alternativo”. Il collegamento fra l’approdo delle navi da crociera e il sistema dei forti genovesi, prevede una portata di circa 2000 persone l’ora e una spesa di circa 35 milioni di euro, parte di un pacchetto da 69 milioni del PNRR.

Benché il finanziamento sia destinato alla riqualificazione dei forti e del Parco delle Mura, la funivia sottrae il 50% delle risorse destinate a sentieri, strade, forti e mura.

Benché il finanziamento sia destinato alla riqualificazione dei forti e del Parco delle Mura, la funivia sottrae il 50% delle risorse destinate a sentieri, strade, forti e mura. Il vincolo paesaggistico suggerisce che gli interventi di viabilità “devono essere modesti, a servizio di edifici residenziali” e che “i tracciati devono seguire il naturale andamento dei terreni – tali da ridurre la necessità di opere di sostegno”. Eppure, sulla carta si pianificano piloni alti 75 metri calati in uno dei quartieri con la densità abitativa più alta della città.

Né i costi di manutenzione né i reali benefici giustificano una spesa pubblica così alta per un’opera che sorvolerebbe con le sue cabine oscillanti al vento i 12.000 abitanti del Lagaccio. La prima funivia urbana d’Italia verrebbe costruita in un quartiere stretto in una valletta invasa dalla cementificazione fin dagli anni ’50, caratterizzato da una viabilità verticale fatta di rampe, scale e mulattiere, soggette a smottamenti e inaccessibili sia ai mezzi di soccorso sia alle persone con disabilità.

Il Parco Urbano delle Mura peraltro è già raggiungibile con una cremagliera storica, che collega la stazione Principe a Granarolo e copre già il primo tratto del percorso previsto per la funivia, e con la funicolare Zecca-Righi.

Il Parco Urbano delle Mura peraltro è già raggiungibile con una cremagliera storica, che collega la stazione Principe a Granarolo e copre già il primo tratto del percorso previsto per la funivia, e con la funicolare Zecca-Righi.

Potenziamo le infrastrutture esistenti e riqualifichiamo il parco, troviamo soluzioni a beneficio della vivibilità, perché il NO del territorio non è a difesa del proprio angolo privato. Al contrario, è la manifestazione di un’esigenza sentita dagli abitanti, sempre più esclusi da decisioni prese in funzione dell’industria del turismo. Chi tiene i piedi per terra ama il territorio e vuole essere ascoltato!

Comitato con i piedi per terra

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